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Cosa resta da fare nonostante tutto?

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Al fine di ridurre le cifre di aggressioni, sono state messe in atto varie politiche dalla maggior parte dei paesi, come l'assistenza e il supporto psicologico, l'istituzione di diversi programmi educativi e di abilità di vita nel sistema scolastico, la programmazione di interventi dei servizi sanitari al fine di creare campagne di prevenzione e sensibilizzazione, così come la messa a disposizione di centri di assistenza globale per le vittime di violenza sessuale.

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Tuttavia, c'è ancora molta strada da fare. Questa emancipazione della parola non è sufficiente. Nonostante il numero crescente di testimonianze, il numero di azioni intraprese per prevenire la violenza sessuale rimane limitato e poche di queste misure vengono valutate. Tutte queste iniziative hanno permesso di sottolineare e rendere visibili le tante situazioni intollerabili che le donne subiscono, diventate ormai fatti sociali. Tuttavia, nonostante un aumento del 23% delle denunce presentate per violenza sessuale durante la prima metà del 2018 in Francia, il numero di condanne per questi atti è diminuito del 25% negli ultimi dieci anni. Ma perché ? Ebbene, perché "le donne vittime di violenza hanno paura di non essere credute e in troppi casi hanno ragione ”, ha detto Paola di Nicola, una dei primi giudici in Italia a fare campagna contro questa violenza. In Italia le accuse di violenza sono purtroppo ancora molto basse perché “sono dal 7 al 10 per cento i casi di violenza e la metà sono archiviate. Del 5 per cento che va a giudizio, la metà si conclude con un'assoluzione. Le donne denunciano poco appunto perché temono di non essere credute. La violenza è unica reato in cui la vittima non viene creduta.

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Quindi cos'altro occorre fare? "Abbiamo bisogno di mezzi aggiuntivi per aiutare e ascoltare queste donne, abbiamo bisogno di un rafforzamento di mezzi, strutture specializzate perché a volte è difficile accogliere tutte le donne che vengono nelle nostre strutture" - ha detto a BFM Françoise Brié, direttrice della Federazione nazionale di solidarietà delle donne (FNSF).

La Francia, così come l'Italia e tutti i Paesi sensibili a questo argomento, richiedono oggi la specializzazione di tutti i dispositivi presenti, comprese le strutture ricettive specializzate, un incremento del personale nei meccanismi che andrebbero messi in atto, per consentire un reale monitoraggio delle vittime. Allo stesso modo, dovrebbe essere considerata anche l'istituzione di una giurisdizione specializzata in materia di violenza. Queste strutture specializzate consentirebbero di rispondere adeguatamente ai bisogni delle vittime.

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© LemouvementMeTooenFranceetenItaly

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